Visualizzazione post con etichetta Michele Caldarelli. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Michele Caldarelli. Mostra tutti i post

giovedì 10 maggio 2018

ALLO SPECCHIO / Diotallevi - Kolář 1986-2001 - quindici anni di corrispondenza senza parole.






"ALLO SPECCHIO"
Un viaggio interdisciplinare in stile wunderkammer
Riflessioni extra – ordinarie a corredo del carteggio
Diotallevi - Kolář 1986-2001 - quindici anni di corrispondenza senza parole
 a cura di Michele Caldarelli
Galleria d'Arte Il Salotto via Carloni 5/c - Como
5 - 20 maggio 2018



Opere di Marcello Diotallevi e Jiri Kolar




Marcello Diotallevi e Kolář la loro avventura epistolare è frutto di autentica affinità intellettuale, sulle sponde del fiume delle parole. Poco o per nulla intenti alla verbosità della comunicazione, quanto piuttosto in attesa della parola assoluta, priva di sonorità quanto essenziale, come due pescatori attendono di intravvedere un pesce d'oro dai mille riflessi, inafferrabile quanto eternamente presente e a portata di mano. Michele Caldarelli presentando la mostra scrive: lo specchio "geroglifico della verità ma anche della falsità", luogo di simmetria mistica, punto virtuale di congiunzione della natura fisica e spirituale, suggerisce anche la virtualità del "gioco" e della esplorazione dell’immaginario. Come tale, lo specchio si offre, in modo naturale come terra di nessuno o, meglio, soglia oltre la quale la difformità riflessa divarica il raffronto fra realtà e rappresentazione.





Jiří Kolář
cm. 18 x 26 ciascuno - litografia – 1998



Jiří Kolář
cm. 18 x 26 ciascuno - litografia – 1998






Marcello Diotallevi

Lettera da Citera cm. 21 x 29,5 serigrafia






Marcello Diotallevi

Lettera da Citera cm. 21 x 29,5 serigrafia



Marcello Diotallevi è nato nel 1942 a Fano, dove vive e lavora. Per molti anni ha lavora come restauratore presso il Laboratorio di Restauro in Vaticano. La sua attività artistica inizia all'insegna della sperimentazione, prima come pittore e scultore, per poi negli anni Settanta occuparsi di grafica e di scrittura. Da qui inizieranno le sue incursioni nell'area della Mail Art e della Poesia Visiva, di cui è tuttora un impegnato protagonista. Nella sua costante attività ha collaborato con suoi interventi a libri e riviste nazionali e internazionali. Sua è la copertina della Guida al Musée National d'Art Moderne-Centre Goerges Pompidou di Parigi (Hazan Ed. 1983). Intensa la sua attività espositiva con personali e collettive in Italia ed all'estero. Fa parte del gruppo di intervento artistico "I metanetworker in spirit". Nel 2007 è stato invitato alla 52° Biennale di Venezia con l'evento "Camera 312 - promemoria per Pierre Restany". Figura nella Storia dell'Arte Italiana del '900 Generazione Anni Quaranta (Edizioni Bora Bologna 2007).



sabato 18 aprile 2015

SEMIOTICAMENTE/ Marcello Diotallevi a Villa Carlotta


17 aprile – 3 maggio
Semioticamente
La Mail Art di Marcello Diotallevi
Villa Carlotta – Tremezzo (Lago di Como)



L'esposizione prende lo spunto dai lavori di Marcello Diotallevi, uno dei più noti mail-artisti Italiani. Attraverso l’esposizione di libri, documenti, opere d’arte e reperti naturali, si mettono a colloquio i semi quali elementi primari, principio di vita, fondamento di tutto ciò che esiste in natura, non da ultimo, dell’espressione artistica.


Nella splendida cornice di Villa Carlotta, a Tremezzo, antica dimora,  diventa cabinet de curiosités. Libri antichi e incisioni, documenti e memorabilia, volumi e cataloghi botanici dialogano e si confrontano con l’arte di Marcello Diotallevi in un suggestivo percorso espositivo a contatto con alcune sculture del Canova e l’Ultimo bacio di Hayez, il quadro più famoso del romanticismo italiano. La mostra “Semioticamente”, a cura di Michele Caldarelli,  presenta il lavoro di Marcello Diotallevi, uno tra i più importanti esponenti della poesia visiva e mail art in Italia.



“Semioticamente” mette a confronto le opere dell’artista con libri, documenti e reperti storici. Sono presenti i suoi “Libri d’Artista” caratterizzati da percorsi alfabetici che si trasformano in armoniche fabule cifrate e il suo lavoro “Lettere al mittente”, missive illeggibili che hanno percorso un travagliato percorso postale e sono tornate alcune al mittente. Recapitate a persone che non le hanno mai spedite, rinviate al “destinatario/mittente” e dopo lunga peregrinazione – arricchite di timbri, date e annotazioni – nuovamente all’artista, in un gioco di scambio di ruoli tra destinatario-mittente-destinatario.



Marcello Diotallevi  è un artista di Fano che è passato dalla pittura alla scultura, alla grafica e infine alla scrittura; è l’autore della Guida al Musée National d’Art Moderne di Parigi, il centro Georges Pompidou. La mail art è una forma d’arte che usa la posta come mezzo: una opera viene inviata da un mittente a un destinatario e il destinatario risponde con un’altra opera.  Una forma artistica antica che la leggenda vuole abbia avuto inizio con Cleopatra che spedì se stessa a Giulio Cesare arrotolata in un tappeto determinando l’assioma per cui mittente, ricevente e mezzo ne diventano gli elementi fondamentali e imprescindibili. 


La Mail art è uno dei più longevi movimenti artistici della storia dell’arte, una rete “trasversale” ormai assai complessa e sempre più imprevedibile, composta da milioni di artisti del Network che si scambiano messaggi creativi in forma di lettere, buste, cartoline postali, collage, poesia visiva, libri d’artista e persino oggetti tridimensionali. È un'arte che non viene creata per essere collocata in un museo o per essere mercificata, ma è arte spontanea che viene scambiata gratuitamente senza fini di lucro. L’arte Mail è nata negli anni ’60, esattamente nel 62,  grazie all’opera di Ray Johnson, ed evoluta da precedenti correnti artistiche, come il Futurismo, il Dadaismo, il Surrealismo e il gruppo Fluxus nel quale furono attivi personaggi come: John Cage, George Maciunas e Joseph Beuys. Infatti agli inizi del Novecento molti artisti inviavano Cartoline Postali, disegni e altro utilizzando il mezzo postale, tra questi ad esempio Cangiullo, G. Balla, Fortunato Depero e persino P. Klee che utilizzò il mezzo postale per le sue missive artistiche, vedi la cartolina indirizzata a Gabriele Munter, nel 1913, conservata a Monaco . Si può anche citare una cartolina fotografica in bianco e nero di Milano sulla quale Filippo Tommaso Marinetti era intervenuto con scritte a penna. Inoltre,bisogna ricordare anche il lavoro di un artista contemporaneo come Alighiero Boetti che ha fatto largo uso del mezzo producendo un'ingente quantità di lavori postali; fin dalla fine degli anni sessanta Boetti ha scritto e spedito migliaia di buste contenenti frammenti di altri lavori.